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Epilessia infantile: Curata con l’olio di cannabis

Un caso di epilessia infantile: Nel Dicembre del 2015 una paziente giovanissima con una rara condizione epilettica è stata curata con successo con un trattamento a base di olio di Cannabis. Questa rara condizione epilettica la faceva soffrire di frequenti convulsioni debilitanti.

Un caso di epilessia infantile curato con l’olio di Cannabis

La famiglia americana di questa bambina implorarono i medici di prescriverle l’olio di cannabis dopo aver provato svariati diversi tipi di farmaci che non funzionavano. I medici inizialmente non erano d’accordo a prescrivere la cannabis a una bambina così piccola, anche se alla fine lo fecero.

Hanno persino rilasciato una dichiarazione in cui affermano di non raccomandare o prescrivere la cannabis medica ai bambini piccoli. I medici non volevano somministrare l’olio di CBD a questa bambina. Ma alla fine, sua madre, le somministrò l’olio lei stessa due volte al giorno.

La varietà di olio di canapa che è stato utilizzato per questo trattamento era già stato efficacemente utilizzato su altri bambini con epilessia. Dopo tre mesi di uso costante, quella bambina ha iniziato a mostrare miglioramenti.

Quanto è efficace l’olio di cannabis?

Uno studio di pochi anni fa su delle persone che soffrivano di grave epilessia e che hanno assunto marijuana medica liquida, hanno mostrato un miglioramento del cinquanta per cento in certi tipi di convulsioni. Questo studio, necessita tutt’ora di essere replicato perché non è conforme agli standard rigorosi in materia di ricerca scientifica.

Epilessia infantile
Epilessia infantile

Ma un altro studio svolto sei anni fa che ha esaminato diciannove bambini epilettici tra i due e i sedici anni, ha mostrato miglioramenti significativi nel trattamento medico con la marijuana. Sedici dei diciannove bambini hanno riportato riduzioni significate nelle loro convulsioni.

Charlotte Figi

Uno dei casi più famosi di bambini che usano marijuana medica è quello di Charlotte Figi. Questa bambina americana, dell’età di cinque anni, iniziò a prendere un olio a basso contenuto di THC ma alto di CBD che riduceva notevolmente l’intensità e la frequenza dei suoi attacchi epilettici.

Questa storia di successo, ispirò la CNN a creare un documentario originale chiamato “Weed“, che è considerato come prova dai sostenitori della marijuana medica. Questa bambina, offriva di sindrome di Dravet, una forma molto rara di epilessia. Quando divenne più grande, i suoi attacchi sono aumentati in frequenza e gravità, fino al punto in cui ha avuto più attacchi al giorno, ciascuno della durata di quattro ore.

All’età di due anni, Charlotte Figi ha iniziato a mostrare segni di grave declino cognitivo e comportamento di tipo autistico. All’età di tre anni, Charlotte Figi fu costretta su una sedia a rotelle, smise di parlare e non riuscì a mangiare. Alla fine, dopo molte, molte visite mediche, gli venne diagnosticata la sindrome di Dravet, una forma estremamente rara e debilitante di epilessia.

I suoi genitori, decisero di contattare i proprietari di un grande dispensario di marijuana medicinale per raccontare la loro storia nella speranza di un aiuto. Questi coltivatori e distributori di marijuana medica del Colorado, hanno creato un ceppo ibrido di marijuana medica. Si tratta di un mix tra canapa industriale e cannabis a basso contenuto di THC.

Dopo che si era iniziato a dare a questa bambina questo nuovo ibrido di ceppo di cannabis, si era iniziato a vedere risultati immediati. Questo ceppo ha funzionato molto bene e ha fermato le convulsioni debilitanti di questa bambina.

Conclusioni sull’Epilessia infantile curata con l’olio di cannabis

Soprattutto in america, esistono svariati casi documentati di cura dell’epilessia infantile con l’olio di cannabis. Naturalmente, gli studi scientifici sono ancora tutt’ora oggi in corso per valutarne gli effetti vantaggi di questa cura e per trovare eventuali svantaggi.

Come per altri articoli di questo tipo, non ci stanchiamo mai di ribadire che per qualsiasi domanda o informazione a riguardo bisogna rivolgersi al proprio medico di famiglia o ad un medico specializzato.

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